Dagli anni Sessanta verso la fine del millennio

Negli anni Sessanta, il miracolo economico italiano si compie anche grazie al ruolo di motore dell’economia che le grandi città hanno assunto. A Milano, come a Torino e a Genova, l’industria e nuovi e massicci flussi migratori dal sud e dalle campagne ridisegnano i confini dello spazio urbano e allargano le periferie. Se a ciò si aggiunge l’esplosione dei consumi, si comprende come non solo l’aspetto della città ma anche i ritmi quotidiani e la composizione sociale mutino in profondità.

Compaiono sulla scena nuovi protagonisti, i giovani, che presto prendono a contestare le regole e i modi di vita trasmessi dai loro genitori. In nome di una maggiore libertà, anche la scuola viene investita da un vento di rivolta: il caso della Zanzara del Liceo Parini (1966) è lo specchio del cambiamento in atto.

Il 1969 è un anno terribile: l’autunno caldo e la strage di piazza Fontana segnano l’inizio di una stagione di sangue e di morte in cui terrorismo rosso e nero, strategie eversive e manovre di destabilizzazione mettono a dura prova una città spaventata e insicura. I nomi di Antonio Annarumma ed Eleno Viscardi idealmente aprono e chiudono la spirale di morte degli anni di piombo, in cui caddero tra gli altri Antonio Custra, Guido Galli e Walter Tobagi.

Nel 1978-1979 arrivano però i primi segnali di una inversione di tendenza: sono gli anni del riflusso che invertono la rotta dalla contestazione all’edonismo, dal “privato è politico” al disimpegno e a un marcato individualismo. La “Milano da bere” di un noto spot televisivo è il simbolo di quest’era spensierata, gaudente, rampante e più ricca, che lavora a ritmi mai visti prima, e la sera si diverte nelle discoteche che nascono a ritmi accelerati (come le palestre per l’aerobica e il fitness, altro fenomeno di costume di questi anni).

Il sistema della moda prêt-à-porter ha qui il suo centro motore e la sua vetrina più ricca: il Made in Italy diventa anche quello dei grandi stilisti che qui trovano lo spazio giusto per decollare verso la scena internazionale e dominarla.

Il sistema di affari all’ombra della Madonnina, che è uno dei serbatoi di questa accresciuta ricchezza, ha però le sue distorsioni: il 12 febbraio 1992, l’arresto del dirigente del Pio Albergo Trivulzio per una questione di tangenti apre il vaso di Pandora dell’intreccio tra politica e malaffare. Tangentopoli, questo il nome dell’inchiesta giudiziaria milanese aperta in quei giorni, fa crollare il sistema, e non solo quello dell’amministrazione locale. Complice la comparsa di nuovi soggetti politici come Forza Italia (milanese di nascita) e la Lega Nord, è la Prima repubblica a sbriciolarsi.

Mentre Milano cerca il suo nuovo equilibrio, nel marzo 2008 si aggiudica l’Expo del 2015.

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