Da piazza San Babila a via Manzoni

L’area che da piazza San Babila si estende fino a via Manzoni entro la cerchia delle mura medievali (in questo tratto corrispondente all’attuale via Senato) è il cuore della Milano neoclassica. Tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento, la corsia del Giardino, Corso di Porta Nuova (oggi via Manzoni) e via Montenapoleone – attorno alla quale si articolavano gli antichi borghi Sant’Andrea, del Gesù, Santo Spirito e Borgospesso – furono oggetto di un progetto di rinnovamento che mirava a ricomporne l’edilizia sotto un aspetto unitario e a farne le strade di rappresentanza dell’aristocrazia milanese. Nell’ultimo quarto del Settecento il dispotismo illuminato della dominazione asburgica promuove un linguaggio architettonico sempre più organico che mira a un decoro diffuso e a una città sempre più funzionale introducendo elementi di grande modernità che vanno dalla pavimentazione delle strade all’illuminazione pubblica (1786), dalla numerazione di case e palazzi fino alla costruzione di canali fognari sotterranei e all’eliminazione di ingombri stradali, simboli religiosi compresi, per favorire la circolazione e in linea con il rigore dell’estetica classicista. Ad opera dei più importanti architetti dell’epoca sorsero nella zona numerosi palazzi nobiliari,che, con l’eleganza e la sobrietà delle loro facciate, divennero il nuovo volto della città ottocentesca. Tra gli edifici più importanti: Palazzo Belgioioso (1722-87) nell’omonima piazza, progettato dal regio architetto Giuseppe Piermarini, autore anche del Teatro alla Scala (1776-78), Palazzo Anguissola (1775-78) e Palazzo Brentani, rispettivamente in via Manzoni 10 e 6, oggi sede delle Gallerie d’Italia. Luogo d’incontro privilegiato della nobiltà e dell’élite culturale milanese, in via Manzoni furono aperti, all’angolo con via Verdi, il Circolo dell’Unione e il Caffè Cova e, a partire dal 1863 – in un edificio progettato dall’architetto Andrea Pizzala – il Grand Hotel et de Milan, lussuoso albergo dove per anni soggiornò Giuseppe Verdi.

Il quartiere non subì grandi mutamenti fino a quando, negli anni Trenta del Novecento, si decise di aprire una piazza attorno all’antica chiesa di San Babila. Parte del tessuto edilizio a sud di via Montenapoleone venne così distrutto per consentire la realizzazione di corso Littorio (oggi corso Matteotti), un’arteria che doveva collegare piazza San Babila a piazza della Scala. Con il piano Albertini (1934) si diede il via a una completa riconfigurazione dell’area e alla costruzione di edifici la cui architettura doveva essere chiara immagine della modernità. Ed è proprio tra corso Matteotti, via Montenapoleone e via Bagutta che, nel 1937, venne realizzato il primo grattacielo della città (la Torre Snia Viscosa dell’architetto Alessandro Rimini).

Una Milano, quella tra le due guerre, che cambia rapidamente e che non esita a lanciarsi nei nuovi progressi della tecnologia e della tecnica costruendo non solo grattacieli ma anche avveniristiche sale cinematografiche a due passi dagli antichi teatri della Milano sette-ottocentesca (dal Teatro alla Scala al Teatro Manzoni di piazza San Fedele, distrutto nel 1943). Saranno proprio queste moderne architetture per lo spettacolo, nate in molti casi da felici collaborazioni tra ingegneri, architetti e artisti (si pensi all’ex Cinema Astra in corso Vittorio Emanuele II 21, di cui oggi rimane solo il grande atrio, o al Cinema Teatro Manzoni in via Manzoni 40), a connotare con l’eleganza dei loro spazi il quartiere e a farsi anima della vita culturale e mondana della città.

Tra le architetture più rappresentative dell’area nel periodo in cui vi abitarono Alessandro Manzoni, Gian Giacomo Poldi Pezzoli e Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi:

Grand Hotel et de Milan (1863)
via Manzoni, 29
Progetto: Andrea Pizzala
Progetto di Ristrutturazione (1946): Giovanni Muzio

Palazzo Brentani Greppi (fondazione settecentesca, rifatto nel 1829 – 1831)
Via Manzoni, 6
Progetto: Luigi Canonica
Progetto di restauro interni (1935): Giuseppe De Finetti

Palazzo Gavazzi (1838)
Via Montenapoleone, 23
Progetto: Luigi Clerichetti

Palazzo della Banca Commerciale Italiana (1906 – 1911)
Piazza della Scala, 6
Progetto: Luca Beltrami

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