La rivista Corrente di vita giovanile

Oltre alla bottega d’arte, il movimento Corrente ha tra le sue espressioni privilegiate anche una rivista, fortemente voluta (e finanziata) da Ernesto Treccani. Figlio di Giovanni, fondatore dell’Istituto Treccani per la Enciclopedia Italiana e senatore del Regno, grazie al prestigioso nome della famiglia, ottiene che la rivista non sia legata ad alcuna delle organizzazioni collaterali del Partito fascista e per questo costituisce da subito un luogo di relativa indipendenza, dove esprimere idee che non sarebbe stato possibile manifestare altrove nell’Italia del tempo. Così, pur tra equilibrismi che devono accontentare il regime (ma anche qualche sincera espressione di fede al fascismo e ai suoi ideali), comincia il 1° gennaio 1938 la breve ma intensa esperienza di Vita giovanile, rivista che si rivolge ai giovani «di anni o di spirito» che sentano di avere «qualcosa di nuovo da dire e vogliono esprimerlo ad alta voce». Al secondo numero, il periodico diventa già quindicinale, e poco dopo aumenta anche la foliazione. Dal 15 ottobre 1938, la rivista assume il nuovo titolo Corrente di vita giovanile, che mantiene fino all’ultimo numero (31 maggio 1940).

Sulla rivista, la politica, l’arte nelle sue varie espressioni, la letteratura, ma anche la filosofia offrono materia di riflessione e confronto, anche se sarà senz’altro la pittura a costituire il tema dominante, certo per il legame con la Galleria di Corrente che raffina ed esercita i gusti e gli strumenti critici dei collaboratori. Seguendo la pagina della politica, che passa da Antonio Bruni a Ernesto Treccani, e anche gli interventi di filosofia, tuttavia, si apprezza in maggior misura lo svolgersi dall’orientamento della rivista verso posizioni antisistema, e cioè da un lato verso il marxismo e dall’altro contro l’idealismo gentiliano e verso un razionalismo critico di maggior respiro.

Oltre al fondatore, tra le firme più assidue, molte sono oggi riconosciute tra i protagonisti della cultura italiana del dopoguerra e oltre, come ad esempio quelle di Carlo Emilio Gadda, Elio Vittorini, Giansiro Ferrata, Carlo Cassola, Ernesto Rogers, Raffaelle de Grada, Sebastiano Timpanaro, Dino del Bo, Eugenio Montale, Carlo Bo, Luigi Comencini, Alberto Vigevani, Giancarlo Vigorelli.

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