La Casa della Cultura

In via Filodrammatici 5, nel centro di Milano ancora ingombro delle macerie della guerra, si inaugura il 16 marzo 1946 la Casa della Cultura. Dopo la fine del regime e vent’anni di dittatura, l’esigenza di tornare a esprimere le proprie opinioni, di conoscere, indagare, confrontarsi e riflettere liberamente non solo sulla politica, ma anche sull’arte, il cinema, l’educazione, l’economia e la cultura in generale era emersa subito con grande urgenza. E proprio per offrire ai privati e alle associazioni che a questa rinascita del pensiero vogliono collaborare la Casa della Cultura offre una sede e un luogo di raccordo, anche in funzione della promozione e della diffusione dei valori dell’antifascismo.

Ferruccio Parri, protagonista della Resistenza e capo del governo nei primi mesi dopo la fine del conflitto, viene nominato presidente, vice presidenti sono Antonio Banfi, illustre filosofo anti-idealista, ed Edoardo Majno, avvocato; direttore Giovanni Ferro, altro antifascista che aveva combattuto il regime. Tra i primi soci Elio Vittorini, Valentino Bompiani, Carlo Carrà, Raffaele De Grada, Giulio Einaudi, Livio Garzanti, e poi Mattioli, Morandi, Montale, Manzù, Pajetta, Treccani, Venanzi, Wittgens e Sereni.

Nell’anno dell’apertura, vi svolgono le loro attività tra gli altri, il circolo del teatro Il Diogene a cui appartengono Virgilio Tosi, Mario Apollonio e Giorgio Strehler, vale a dire i fondatori del Piccolo Teatro; il Fronte della cultura diretto da Antonio Banfi, il Movimento studi per l’Architettura, diretto da Ignazio Gardella, la Società per le Belle Arti Esposizione Permanente diretto da Carlo Accetti, il Centro economico per la ricostruzione, presieduto da Antonio Pesenti.

Non si contano le occasioni in cui la Casa della Cultura si dimostra capace di inserirsi nel dibattito corrente, ma alcune sono particolarmente prestigiose: il 3 luglio Jean Paul Sartre parla di Esistenzialismo e Umanesimo; Piero Calamandrei tiene due conferenze, l’8 dicembre 1946 su Cesare Beccaria e il 9 sul potere giudiziario nel nuovo ordinamento costituzionale italiano; pochi giorni dopo, il 17 dicembre, Cesare Musatti, che della Casa della Cultura diventerà presidente, porta in Italia l’eco dell’ultima e discussa frontiera delle scienze psicologiche, la psicanalisi.

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